I Problemi dell’Italia (Rubrica Breve) – Gli Sprechi

Salve, in quest’ultima puntata della mia rubrica breve “I Problemi d’Italia”, affronterò un tema che abbraccia più settori : gli sprechi. Infatti quando parliamo di sprechi possiamo riferirci ad un giro di soldi che riguarda più “tasche”, dalla pubblica amministrazione alla sanità.

PUNTATA NUMERO CINQUE – GLI SPRECHI

Iniziamo dalla PA, dalla pubblica amministrazione, un settore di cui abbiamo già parlato nella rubrica “Facciamo Chiarezza” (link in basso), un giro di soldi che sparisce dalle casse dello Stato per andare a finire nelle tasche di coloro che bazzicano nella P.A.

Secondo un rapporto stilato dalla Guardia di Finanza, Il malfunzionamento della Pubblica amministrazione costa allo Stato 5,3 miliardi di euro l’anno, un miliardo e trecento milioni in più rispetto all’anno precedente (se escludiamo gli sprechi nella sanità). Rapporto che tiene conto degli sprechi nella sanità, le misure di contrasto alla povertà percepite da famiglie abbienti e la quota di spesa pubblica indebita denunciata dalla Guardia di Finanza.

Sono delle cifre che fanno riflettere, soprattutto quella fetta della popolazione che a fatica arriva a fine mese. Quella fetta della popolazione in cerca di lavoro o che dignitosamente lavora per pagarsi un mutuo. Intanto i soldi vengono sprecati e si parla di alzare l’Iva al 24%. Pura follia.

Entriamo nel dettaglio del rapporto della Guardia di Finanza.

Per i reati contro la pubblica amministrazione sono state aperte nel 2016 dai finanzieri quasi 4mila indagini, 1.680 delle quali sono state concluse con 241 persone arrestate e 4.031 denunciate, più della metà (il 56%) per abuso d’ufficio e il resto per peculato (21%), corruzione e concussione (23%). Sono stati percepiti o richiesti in maniera illegittima finanziamenti pubblici, italiani ed europei per oltre 775 milioni e sono state denunciate 3.066 persone, di cui 53 arrestate.

Non finisce qui. Sono 158 milioni la cifra corrispondente alle truffe realizzate ai danni del Servizio sanitario nazionale e del sistema previdenziale dagli 8.926 soggetti denunciati; ci sono poi “solo” 6 milioni di danni provocati allo Stato da coloro che hanno avuto prestazioni sociali agevolate e l’esenzione del ticket sanitario senza averne i requisiti.

Volete sapere qualcosa sul capitolo appalti? Ebbene, nel 2016 sono stati scoperti appalti pubblici irregolari per un valore complessivo di 3,4 miliardi di euro, più del triplo del valore di quelli irregolari scoperti nel 2015. Le persone denunciate sono state 1.866.

La guardia di Finanza ha poi sequestrato beni per circa 781 milioni frutto di 1.663 casi di evasione fiscale internazionale e dei duemila casi di frodi all’Iva scoperti. Sono state 21.512 le segnalazioni di operazioni sospette approfondite nel 2016: quasi sessanta al giorno. E sono stati 8.343 gli evasori totali.

Ma questi sprechi sono davvero necessari? Non bastano gli appelli che vediamo in Tv che recitano “basta sprechi nella P.A.”, ci vogliono i fatti. E i modelli di studio, per ridurre le spese, ci sono.

Purtroppo nessuno prende posizione perché si andrebbero a toccare privilegi e benefici vari. Vediamo…

– Abolire o ridurre drasticamente i rimborsi elettorali ai partiti politici (HAHAHAHA).

– Invitare gli Organi Istituzionali nei confronti dei quali non è possibile agire (Presidenza della Repubblica, Parlamento, Consulta) ad una immediata riduzione di tutte le loro spese (retribuzioni e spese di funzionamento) rapportandole ai parametri degli altri Paesi europei, tenuto anche conto dell’attuale crisi economico-finanziaria;

– “Invitare”il Parlamento a ridurre i finanziamenti e le agevolazioni previste dalle leggi costituzionali a favore delle Regioni a Statuto Speciale e delle Province Autonome;

– Ridurre per tutti i Dicasteri e gli Uffici della Pubblica Amministrazione il numero dei Dirigenti ed anche bloccare – per un determinato numero di anni e per i soggetti al disopra di un certo livello – l’avanzamento di grado, in particolare per le Forze Armate (riducendo drasticamente il numero dei Generali), nonché diminuire le loro attuali retribuzioni (prevedendo un tetto massimo non superiore a quello medio degli altri Stati europei; altrettanto dicasi per le loro pensioni);

– Ridurre le attuali eccessive retribuzioni degli Amministratori e degli alti Dirigenti delle Pubbliche Amministrazioni, nonché quelle dei dipendenti di alcune Regioni a Statuto Speciale uniformandole a quelle di tutte le altre;

– Annullare le tante leggi e leggine che hanno consentito finora a moltissimi beneficiati di godere immeritatamente di retribuzioni e/o pensioni scandalose, spesso superiori ai 20 / 30.000 Euro/mese, e vietare il cumulo delle stesse (in tali casi più che di diritti acquisiti si tratta di privilegi, contrari ad ogni senso di equità  e di giustizia, che gridano vendetta al cielo!);

– Applicare da subito una cospicua trattenuta alla base sui precitati redditi e su quelli percepiti da tanti VIP (calciatori e personaggi dello spettacolo), dirigenti d’azienda, amministratori di banche, assicurazioni, finanziarie, ecc. quando superino determinati importi (prendere ad esempio la tassazione U.S.A. che è realmente progressiva);

– Disporre per stipendi e pensioni di entità elevata che l’importo superiore ai 15 – 20.000 Euro/mese venga corrisposto in Titoli di Stato quinquennali o decennali (così il Governo potrebbe disporre di una pronta e costante liquidità , ed anche si limiterebbe di molto l’esportazione illegale di capitali all’estero);

– Rivedere le norme che regolano i rapporti, in materia fiscale, con la Repubblica di San Marino, la Svizzera, Montecarlo, Lussemburgo ed altri paradisi fiscali;

– Tenere sotto stretto controllo le società  offshore create all’estero da molti connazionali allo scopo di eludere il Fisco italiano;

– Aumentare l’organico della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Entrate per intensificare i controlli fiscali sui liberi professionisti e sopratutto sugli operatori economici e finanziari (in particolare coloro che risiedono anche nei C.d.A. di Banche, Assicurazioni, Enti, e Società  pubbliche e private);

– Obbligare la connessione informatica fra tutti gli Uffici Pubblici per consentire controlli telematici incrociati, in particolare: Agenzia delle Entrate, Catasto, Inps ed altri Enti previdenziali, Anagrafi comunali, Motorizzazione Civile, P.R.A., Registro Nautico, Assicurazioni, ecc.;

– Ridurre del 15 – 20 % per tutte le strutture Statali centrali e periferiche (eccetto che per Scuola e Giustizia) l’accreditamento per le spese correnti, mantenendo o accordando loro autonomia gestionale (dietro presentazione di un bilancio di previsione per ciascun esercizio finanziario) in modo che possano apportare variazioni di spesa da un capitolo all’altro, ma senza sforare il tetto di previsione annuale;

– Ridurre al minimo indispensabile le consulenze esterne per tutti gli Enti Pubblici, con obbligo di rivolgersi in via prioritaria ad altri Enti Pubblici e solo secondariamente ai privati, ed anche creare una Tabella Nazionale dei Consulenti con tariffe prestabilite;

– Disporre per il Ministero dell’Interno una sensibile riduzione del numero dei servizi mobili di scorta alle persone, limitandoli allo stretto necessario e per spostamenti legati ad attività  istituzionali e mantenere i presidi fissi di protezione alle abitazioni solo per quei casi eccezionali di accertato rischio;

– Sostituire le attuali urne elettorali di cartone a perdere con urne pieghevoli di plastica riutilizzabili per successive votazioni; limitare ad una sola giornata le consultazioni elettorali; accorpare se possibile in unica tornata elezioni di differente natura (es. politiche e amministrative) ed eventuali referendum;

– Disporre per le Ambasciate ed i Consolati italiani nei Paesi extraeuropei, prima di rilasciare il visto d’ingresso per l’Italia – anche solo per turismo – l’obbligo di richiedere agli interessati una adeguata copertura assicurativa per eventuali spese sanitarie, onde evitare che le stesse (spesso notevoli) vengano poi accollate al nostro S.S.N. (quasi sempre senza alcuna possibilità di recupero);

– Ridurre il numero dei carcerati con l’espulsione degli stranieri condannati per droga o reati minori e senza permesso di soggiorno; per i reati più gravi stipulare accordi con i Paesi d’origine affinché i condannati scontino la pena nel loro Paese;

– Snellire le procedure giudiziarie per accelerare l’iter dei processi, in modo da ridurre il numero dei soggetti in attesa di giudizio limitandone la detenzione al più breve tempo possibile;

– Promuovere le convenzioni tra Istituti di pena ed Enti pubblici (Comuni e altri) per far svolgere, con permesso diurno, lavori di pubblica utilità  ai carcerati meno pericolosi;

– Contenere le spese di gestione degli Ospedali pubblici e degli Istituti di pena, oggi davvero eccessive, evitando in particolare inutili sprechi nel riscaldamento, nell’illuminazione dei locali e nelle mense (molto cibo viene quotidianamente gettato);

– Annullare l’acquisto dei tanto discussi aerei militari (cacciabombardieri) dal costo esorbitante e di altre forniture di materiale bellico non indispensabile; prevedere il ritiro dei militari italiani operanti all’estero a meno che le spese non vengano sostenute totalmente o in prevalenza dall’O.N.U.;

– Controllare ed approfondire le segnalazioni di alcune trasmissioni televisive quali: Striscia la notizia, Reporter, Matrix, Le iene, ecc. circa gli sprechi per opere costosissime mai completate o inutilizzate (oltre 400!) come: ospedali, scuole, carceri, caserme, aeroporti, strade, stazioni e tratte ferroviarie, centri sportivi, palestre, piscine, ecc. e procedere eventualmente a denunciare alla Corte dei Conti ed alla Magistratura ordinaria gli amministratori responsabili di detti sprechi;

– Accordare agli amministratori in carica un termine tecnico entro il quale le succitate opere, sostenute da finanziamenti pubblici, devono essere ultimate ed utilizzate (il che servirebbe anche a smuovere l’economia sana del Paese);

– Accertare il costo delle rappresentanze diplomatiche delle Regioni all’estero e valutare l’opportunità  o meno della loro abolizione;

– Fissare un piano di spese sanitarie regionali per abitante e costi standard per gli acquisti di materiali e commesse;

– Razionalizzare il consumo di energia per l’illuminazione ed il riscaldamento di tutti gli Uffici e le strutture pubbliche (che attualmente rappresenta uno dei costi più elevati delle spese correnti), anche prevedendo il ricorso a fonti energetiche alternative;

– Agevolare la ripresa economica del Paese favorendo sopratutto l’edilizia pubblica e la ristrutturazione del patrimonio edilizio privato esistente, prevedendo significative agevolazioni fiscali, anche per salvaguardare l’integrità  delle aree verdi e del paesaggio (poiché si sa che la ripresa di un Paese inizia stimolando il settore edilizio) ;

– Alienare il patrimonio edilizio pubblico inutilizzato, in particolare militare, oppure cederlo agli Enti Locali per una loro conversione (previe opere di adeguamento) in abitazioni popolari, case di riposo per anziani, uffici pubblici o altre opere di pubblica utilità (quindi riutilizzare quelle strutture abbandonate cosi da non trasformarle in dormitori per barboni/clandestini) ;

-Ci sarebbe da fare anche un discorso relativo alla R.A.I, dove si dovrebbe riformare l’intero criterio di nomina del Consiglio di Amministrazione, sottraendola completamente dall’egemonia partitica, riduzione degli stipendi e degli ingaggi dei megaconduttori.

-Ah e ovviamente impedire i doppi incarichi nella P.A. ed eliminare le “Super-Retribuzioni”.

Ovviamente queste proposte, alcune scritte di mio pugno e altre trovate sul Web, scritte proprio da ex impiegati pubblici (quindi ben consci di ciò che stavano parlando), resteranno proposte. Ciò finché ci troveremo governati da una classe politica sciatta e da una classe di burocrati che non ha nessun interesse nel cambiare passo.

Tutto questo a discapito degli italiani, come sempre

ildonatello

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