Non si commetta mai l’errore di sottovalutare Matteo Salvini

La più lunga estate della politica italiana, conclusasi con la nascita (domani e dopodomani la fiducia) del governo giallo-rosso tra il Movimento Cinque Stelle e il Partito Democratico, non ha avuto pietà per colui che, più di tutti, ha risentito delle conseguenze della crisi di governo: Matteo Salvini.

Il Capitano delle Lega, ormai è chiaro, ha commesso un grave errore di valutazione. Credendo di portare alle volontarie dimissioni il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha aperto la crisi di governo sottovalutando la capacità dei grillini e dei democratici di superare le divergenze e di dar vita ad un accordo. Al di là della presunta telefonata tra Nicola Zingaretti e Matteo Salvini, dove il primo prometteva al secondo di non scendere mai a compromessi con i pentastellati. Una volpe della politica è stata, apparentemente, messa ko dopo aver quasi “toccato il cielo con un dito”.

“Chi è causa del suo mal pianga se stesso”, così si dice in questi casi. L’ex Ministro dell’Interno è riuscito nel giro di 14 mesi a portare la Lega dallo storico risultato delle Politiche 2018 (17%) al 34% delle Elezioni Europee. Anche Roberto Maroni, l’ex Segretario della Lega, ha sottolineato i grandi meriti di Matteo Salvini ma ha altresì sottolineato la scarsa lungimiranza politica del suo ultimo scellerato gesto.

L’8 agosto è una data che gli rimarrà sullo stomaco, fortemente indigesta. Il giorno in cui ha staccato la spina al suo governo, provocando la crisi che l’ha visto invocare le urne, per capitalizzare il consenso raggiunto, scavalcando Roberto Fico, Elisabetta Casellati e Sergio Mattarella. L’astro nascente della politica italiana è stato costretto, alla fine, a invocare il perdono di Luigi Di Maio, pregandolo di tornare assieme al governo, offrendogli addirittura la poltrona da Premier.

Forse è vero ciò che ha twittato l’ex leghista della prim’ora, Flavio Tosi, il quale ha sottolineato l’incredibile forza comunicativa di Matteo Salvini, evidentemente contrapposta alla sua scarsa abilità strategica.

Il tweet di Flavio Tosi, ex Sindaco di Verona e Segretario di Fare!

Da questo autogol la figura di Matteo Salvini ne esce fortemente ridimensionata. Da nuovo leader di un centrodestra sovranista, a uomo politico pieno di dubbi e insicurezze. Insicurezze che, ovviamente, si sono riversate sulla sua autorità morale e politica e sulla sua leadership, facendo sorgere degli interrogativi. Può ancora Salvini guidare l’intero centrodestra? Salvini è qualcos’altro, oltre che “campagna elettorale permanente?”.

Sfiduciare il governo di cui si fa parte è come vedere un boscaiolo segare il ramo dove è seduto. E se è vero che un buon padre, come lui si auto-definisce, “per il bene dei figli è pronto ad accettare qualsiasi cosa”, viene automatico parafrasare che in politica “per il bene del popolo italiano il suo Vicepremier deve sopportare qualsiasi cosa”.

Matteo Salvini, però, ha deciso di fare il passo più lungo della gamba. Ma nonostante ciò, è ancora in gioco, e lo sarà fin quando PD e M5S continueranno a renderlo partecipe delle loro diatribe, dandogli quella visibilità di cui lui si nutre per fomentare il suo elettorato. Poiché, come più volte sottolineato, l’essenza della politica al tempo dei social network è questa: la visibilità, appunto.

Matteo Salvini e l’arma della propaganda

In questi ultimi giorni, Matteo Salvini si sta mobilitando, assieme ai suoi elettori, per indire delle manifestazioni contro il nascente governo, reo di essere figlio “delle banche, dei poteri forti e di Bruxelles”. Un ritorno alla Lega delle origini, fortemente anti-establishment e anti-europeista, nonostante la mansuetudine del periodo giallo-verde.

Assieme alla mobilitazione, il leader del Carroccio ha intensificato la sua propaganda, attraverso continui ed espliciti riferimenti a concetti costituzionalmente sbagliati ma dal forte valore retorico. Ad esempio, la vuota retorica, ribattezzata “da Papeete”, del “governo non eletto dal popolo” è un incentivo alla disinformazione e al diniego dei valori costituzionalmente affermati nella nostra Carta Fondamentale.

Tanto è vero che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla fine del primo giro di consultazioni ha preferito rilasciare una dichiarazione dove ha solennemente affermato la prerogativa presidenziale di nominare il Presidente del Consiglio e i suoi ministri (art. 92 Cost.), sottolineando come l’Italia sia una Repubblica Parlamentare e, di conseguenza, che i governi si fanno in Parlamento.

Nonostante questa lezione “gratuita” di diritto costituzionale, Matteo Salvini ha continuato a fare sfoggio della sua abile retorica, accusando di illegittimità l’attuale esecutivo e dipingendosi come parte lesa, o vittima, della congiura delle poltrone del Partito Democratico e del Movimento Cinque Stelle. I suoi elettori, fomentati dal cronico complottismo del loro leader, hanno seguito il buon Matteo in questa crociata dell’ipocrisia e della retorica da quattro soldi.

Il leader della Lega, però, dovrà fare a meno di alcuni alleati storici come Forza Italia, al momento tra due fuochi: quello del centrodestra, nelle mani di Salvini, e l’appoggio indiretto al Conte bis. Le dichiarazioni, a dir la verità molto ambigue, di Silvio Berlusconi hanno fatto sorgere più di qualche dubbio circa la lealtà alla causa salviniana. Infatti, l’ex Cavaliere ha declinato l’invito a scendere in piazza il 9 settembre, in occasione della fiducia, per “protestare in Parlamento perché Forza Italia fa opposizione nelle aule e non nelle piazze”.

Anche Fratelli d’Italia, nonostante le affinità ideologiche che lo legano al Carroccio, nutre qualche serio dubbio su Matteo Salvini e la sua fedeltà. Infatti, sia Berlusconi che Giorgia Meloni, hanno seriamente criticato l’atteggiamento avuto da Salvini in occasione della formazione del precedente esecutivo, poiché, in poche parole, l’ex Ministro ha rinnegato la coalizione di centrodestra per fare un governo con i grillini. Inoltre, durante i celeberrimi 14 mesi, Salvini ha più volte rinnegato un ritorno alle origini, in nome di una vocazione indipendentista del suo partito.

Anche il centrodestra parrebbe esser deluso dall’atteggiamento di Matteo Salvini. Però, ovviamente, tali frizioni lasciano il tempo che trovano. Si sa che la ragion elettorale è superiore ad ogni tipo di attrito; l’attuale governo ne è la dimostrazione.

Sembrerebbe che Salvini sia rimasto da solo, senza alleati e non più al governo. Ciò non è assolutamente vero, giacché la Lega è il primo partito italiano e gode di un consenso che, seppur in calo, sfiora sempre il 30%. Il secondo partito, il PD, gli è distante almeno 6 punti percentuali.

Inoltre, l’abile gioco di propaganda intrapreso da Salvini, per quanto non convinca più una parte del suo elettorato, continua a tenere sotto scacco una grossa fetta degli aventi diritto. Più di dieci milioni di italiani continuano a seguirlo. Matteo Salvini, quindi, non è solo.

Sicuramente la sua esperienza di governo, alla prova dei fatti, non è riuscita a convincere alcuni dei suoi più attenti sostenitori, i quali però hanno optato per l’astensione, però non è saggio, anzi, sottovalutare un abile comunicatore che gode del 30% dei consensi.

Un’ombra alle spalle del governo

In molti lo danno “per morto” (politicamente), commettendo un grossolano errore strategico. Matteo Salvini sta attendendo il momento giusto per tendere un agguato. Alla prima occasione utile, il leader milanese sarà in grado di tornare, sbaragliando senza mezzi termini la concorrenza.

L’esperienza del governo giallo-rosso è, infatti, un’arma a doppio taglio per il semplice motivo che, partendo già da un gradimento molto basso, se fallirà i partiti che ne fanno parte, scivoleranno a percentuali irrisorie lasciando campo aperto a Salvini, se casomai dovesse aver successo, invece, terranno il leghista fuori gioco per tanto tempo.

Ecco perché, il buon Matteo sta facendo di tutto per delegittimare il Conte-bis. Se l’avvocato pugliese dovesse ottenere ancor più clemenza dalla Commissione Europea al momento del varo della finanziaria, evitando l’aumento dell’IVA, per Salvini sarebbe uno smacco irreparabile.

Ovviamente, però, affinché la finanziaria vada in porto occorre tanta collaborazione e buonsenso all’interno del nuovo esecutivo. Il problema, però, sta tutto in queste due domande: “Sapranno i Cinque Stelle e i democratici andare d’accordo? Saranno in grado di mettere da parte i contrasti per il bene del Paese?”.

L’errore di Salvini è sotto gli occhi di tutti, ma non è bastato per de-legittimarlo, poiché l’uscita della Lega dal governo non significa che gli italiani abbiano rinnegato il sovranismo. Le paure degli italiani restano, ancora, a portata di voto. Basterà agitare, dai banchi da senatore, lo spettro dell’immigrazione, apportando qualche numero fasullo (come quello dei 500.000 irregolari) e riconquistare un pò di consenso perduto. La filosofia del “nazionalismo” riveste ancora un certo appeal per gli scontenti.

Ecco perché, il ritorno di Salvini dipende il larga parte dalle politiche dell’attuale esecutivo; e, ancora, ecco perché il governo giallo-rosso è un’arma a doppio taglio. Salvini agirà come un’ombra alle spalle del governo, sfruttando abilmente qualsiasi suo insuccesso per legittimare il suo consenso.

Se Giuseppe Conte e il suo team saranno in grado di captare i problemi degli italiani, soprattutto quelli che l’ex Ministro dell’Interno ha fatto suoi, PD e M5S consolideranno la propria base, per contrastare la potente Lega. Se invece i suddetti partiti rinunceranno a fare scelte sane e ponderate, per continuare a specchiarsi a colpi di tweet nella pancia della gente, non passerà molto tempo prima di rivedere Matteo Salvini al governo.

ildontello

ARTICOLI CITATI (FONTI):

informazioneliberablog.com/la-politica-al-tempo-del-web-e-dei-social-network/

https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/08/31/salvini-prima-o-poi-la-vuota-retorica-del-papeete-doveva-smettere-di-funzionare/5421936/

informazioneliberablog.com/a-lezione-da-sergio-mattarella/

informazioneliberablog.com/crisi-di-governo-matteo-salvini-da-carnefice-a-vittima

https://www.tpi.it/2019/09/08/sondaggi-politici-elettorali-oggi-8-settembre/

https://www.fanpage.it/politica/sondaggi-politici-governo-m5s-pd-non-piace-agli-italiani-ma-conte-supera-nel-gradimento-salvini/

https://www.adnkronos.com/fatti/politica/2019/04/24/salvini-mila-irregolari-non-erano-mila_oAHIQYih3EhKCEJeJgb7qN.html

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