11 settembre non è solo Torri Gemelle. Lo stesso giorno, di diversi anni prima, accadde qualcosa di altrettanto deplorevole ai danni di un Paese intero.
L’11 settembre 1973 un colpo di Stato, orchestrato dalla CIA e dagli Stati Uniti – Henry Kissinger disse che i servizi “avevano creato le condizioni” affinché il golpe fosse possibile – mise fine al governo del socialista Salvador Allende, vincitore delle elezioni del 1970, il quale morì – si dice suicida – durante un bombardamento della stessa sede del governo (“La Moneda“). Il suo posto è stato preso da Augusto Pinochet, capo degli insorti e generale dell’esercito cileno.
La dittatura di Pinochet fu il culmine di un processo di boicottaggio economico avviato contro il governo del primo politico dichiaratamente marxista eletto democraticamente, il quale al momento della sua ascesa trovò un Paese sull’orlo della crisi, con una disoccupazione alle stelle e l’inflazione galoppante.
Tra i responsabili di quanto accaduto ci furono anche gli Stati Uniti, nelle persone di Kissinger e Richard Nixon, in funziona anticomunista. Il primo, che sarebbe diventato segretario di stato, dichiarò dopo l’elezione di Allende:
«Non vedo perché dovremmo restare con le mani in mano a guardare mentre un Paese diventa comunista a causa dell’irresponsabilità del suo popolo. La questione è troppo importante perché gli elettori cileni possano essere lasciati a decidere da soli».
La dittatura di Pinochet, accanitamente anti-comunista, liberticida e accusata di efferati crimini contro l’umanità durò 17 anni e provocò la morte di 3500 persone – fonti ufficiose dicono 17mila – 28mila subirono torture e sevizie e 500mila gli internati.
Anche il golpe cileno, come le Torri Gemelle, va collocato in un contesto particolare. Quello della Guerra fredda, dello scontro a distanza e a colpi di ideologia tra Stati Uniti e Unione Sovietica. In particolare, gli americani cercavano di contenere e sopprimere l’influenza comunista e le sue conseguenze nei Paesi del Sud America, cioè quello che gli yankee consideravano il proprio “giardino di casa” (Operazione Condor).
Anche questo, può essere considerato a pieno un 11 settembre, cioè un giorno d’infamia, di violenza e di vergogna e merita di essere ricordato allo stesso modo del suo “fratello maggiore” americano.
Pillola di storia a cura di Donatello D’Andrea
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Fonte immagine: Edizioni SUR
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